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Approfondimenti
Fondi all’Eav, la Lega fa la vittima
ma dimentica le mance al Nord
di Ernesto Mazzetti (da: il Mattino del 26.10.2016)
Una gentile signora che dallo scorso anno si accompagna, politicamente, con Salvini nella cui compagine leghista siede, nella vigente legislatura, alla Camera dei deputati, dopo essersi accompagnata, politicamente, con il ministro dell’Interno Alfano come deputata del Nuovo Centrodestra e, in precedenza essersi accompagnata, politicamente, con Berlusconi sotto la cui bandiera aveva fatto il suo ingresso in Parlamento sin dalla precedente legislatura, ha ritenuto di occuparsi della nostra Regione, la Campania.

L’onorevole Barbara Saltamarini ha infatti diffuso una nota di viva disapprovazione per la decisione del governo di consentire, grazie ad uno stanziamento di 600 milioni, il ripianamento dei debiti dell’Eav, la società campana preposta alla gestione dei trasporti pubblici d’interesse regionale.

S idice sdegnata, la Saltamarini, per un provvedimento che definisce «clientelare», in quanto volto a favorire una regione guidata dal «renziano De Luca», destinatario – è il suo elegante argomentare – di una «marchetta elettorale» operata attraverso un decreto (quello relativo all’abolizione di Equitalia) utilizzato come «bancomat per gli amici».

Parole forti, proprie del lessico leghista, che da buona neofita la onorevole Saltamarini ha ritenuto subito far suo.

Eppure il battesimo elettorale l’aveva avuto in Sicilia, dopo una formazione politica maturata a Roma, a fianco dell’onorevole Alemanno quando era sindaco della Capitale e non disdegnava, tra le altre incombenze, di occuparsi di trasporti locali e conseguenti appalti.

Ma tant’è: il ruolo di neofita leghista le impone il massimo zelo lessicale. E la induce a qualche dimenticanza. Segnatamente la comparazione tra gli stanziamenti che, nel settore ferroviario, affluiscono al territorio settentrionale e a quello meridionale.

Proprio quest’anno era intervenuta la decisione del Cipe di ripartire, su proposta del ministro Del Rio, uno stanziamento di 8,9 miliardi per nuove opere ferroviarie in una misura che per quasi il 90 per cento riguardano reti di grandi comunicazioni che adducono o traversano le regioni del Nord.

Meno male che qualcosa è andato anche alla linea ad alta velocità Napoli-Bari, grazie alla quale ogni tanto Afragola assurge ai favori della cronaca per l’avanzamento della nuova stazione appositamente progettata da ZaraHadid. Fra qualche anno, si spera non molti, oltre ai ministri vi si vedranno passare anche i treni.

Intendiamoci, chi potrebbe dissentire sugli investimenti per il Terzo Valico di Genova o il rafforzamento della linea del Brennero? E chi potrebbe ritenere non importanti i finanziamenti che Rfi (Rete ferroviaria italiana) sta effettuando in Lombardia: 3,8 miliardi per potenziamenti tecnologici e infrastrutturali?

O che non lo siano quelli, parimenti miliardari, di cui traggono beneficio il Friuli Venezia Giulia per i «Corridoi transeuropei» o per la «Grande viabilità triestina»?

Da un’Italia meglio collegata all’Europa, e con mobilità più fluida all’interno, possono trarre vantaggio tutti i cittadini. Per ora principalmente i settentrionali; poi, speriamo, anche i meridionali. Tra i quali non si levarono grida indignate per quel grande spreco rappresentato dalla costruzione della Brebemi: l’autostrada più silenziosa d’Italia in quanto nessuno o quasi percorre questa pista d’asfalto di 60 chilometri che inizia e finisce in campagna.

Forse sarebbe stato giusto che qualche grido si levasse, considerando che in Sicilia e Sardegna le comunicazioni stradali e ferroviarie restano a livello di Terzo Mondo.

Queste notizie e considerazioni mi piacerebbe placassero alquanto lo sdegno della onorevole Saltamarini per lo stanziamento all’Eav della nostra regione, tutto sommato modesto. Si tratta di una decisione tardiva e certamente non bastevole a garantire alla popolazione della Campania la rete di collegamenti efficienti della quale avrebbe pur diritto.

Questi 600 milioni serviranno soprattutto a pagare debiti pregressi. È stata cattiva prova della dirigenza locale averli accumulati. Comunque non è dubbio che altri e più cospicui investimenti saranno indispensabili perché le comunicazioni su rotaia e su ruota tra i capoluoghi della regione, le linee tra Napoli, l’area nolana, la penisola sorrentina, i litorali flegrei, vengano finalmente assicurate con mezzi moderni, con cadenze di passaggi ravvicinate, in condizioni di sicurezza assoluta.

Con buona pace della Saltamarini e d’altri leghisti di vecchio e nuovo conio.
26/10/2016
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