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Vinitaly 2018
di Paolo De Angelis
Centoventottomila visitatori, quattromilatrecentottanta aziende espositrici, quindicimilacento bottiglie ai banchi d’assaggio sono gli impressionanti numeri della edizione 2018 di un Vinitaly sempre in crescita in quantità che, a Verona, tra il 15 ed il 18 di aprile, ha mostrato agli addetti ai lavori un salone dedicato al settore vitivinicolo ancora più vario, e di qualità e di opportunità.

Uno dei nostri asset e vantaggi competitivi è quello di essere inseriti in un territorio produttivo molto dinamico e dentro a una delle città più belle d’Italia, ricca di storia e cultura” - ha detto Maurizio Danese, Presidente di Veronafiere – “E il vino, per il nostro Paese, è diventato l’ambasciatore di questi valori positivi che ci vengono riconosciuti e ci fanno apprezzare nel mondo”.

E nel finale citando Benjamin Franklin, padre fondatore degli Stati Uniti d’America, paese a cui è dedicata l’edizione 2018 di Vinitaly, ha concluso: “Non ci può essere un buon modo di vivere, dove non c’è un buon modo di bere”.

A rappresentare il nostro Paese, a Verona, oltre duecentocinquanta aziende campane per oltre un migliaio di etichette.
Centoventisei aziende di Avellino, quarantotto di Benevento, settanta di Caserta, quarantasette di Napoli e quarantatre di Salerno.

Nel padiglione B del Vinitaly, tutto dedicato alla Campania, non vi erano le due sale denominate “Aglianicò” e Falanghina”, in omaggio ai due vitigni più conosciuti, viste la scorsa edizione.
Ciò a vantaggio, però, di avere un padiglione completamente dedicato alla nostra regione (diviso tra Regione Campania e Irpinia). E i premi non sono mancati: il “Vigna del Lume” delle Cantine di Antonio Mazzella, di Ischia, ha vinto il premio quale miglior bianco.

Sentori di salvia, finocchietto, ginestra, albicocca e pesca per un Biancolella che ha vinto di sorpresa: “l’arma vincente? beh, è stata una vendemmia difficile, abbiamo perso molti ceppi e poi, con quest’annata così calda temevamo di non avere profumi, le uve si cuociono e vengono fuori profumi di frutta. Abbiamo aspettato che piovesse, l’uva poi è stata rilavata e la scelta è stata vincente”, sostiene Nicola Mazzella che, per il tramite di una sua bottiglia, ha vinto il premio della guida 5StarWines the Book.

«5Star Wines The Book – spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – rappresenta un altro degli strumenti di promozione di Vinitaly per valorizzare l’impegno delle cantine che investono per migliorare la propria produzione, aiutandole ad essere riconosciute sui mercati internazionali. La guida si sta sempre più affermando, come dimostra il numero crescente di vini iscritti, passati dai 2.153 dell’anno scorso ai quasi 2.700 di questa edizione».

Da quest’anno, tutti i vini premiati saranno anche catalogati su Wine Searcher, uno dei più famosi motori di ricerca online per il vino e caricati sulla App ufficiale di Vinitaly 2018.

Il “Vigna del Lume” è stato scelto tra 935 aziende vinicole iscritte a questa seconda edizione di 5StarWines the Book, insieme ai migliori rosso, rosato, dolce, frizzante e spumante, provenienti da 14 nazioni: Italia, Australia, Stati Uniti, Argentina, Spagna, Slovenia, Israele, Croazia, Azerbaijan, Ucraina; Francia, Albania, Cile e Ungheria.

Presentati in tutto 2.688 vini. Dopo tre giorni di degustazioni alla cieca, soltanto 601 (il 22%) hanno raggiunto il punteggio di almeno 90 centesimi su 100, entrando di diritto nella guida 2018, la prima mai realizzata al mondo da una fiera internazionale del vino come Vinitaly.

Al confine campano è la “Cantine del Notaio”, di Rionero in Vulture, la Basilicata dell’altro Aglianico, ad aggiudicarsi il Premio speciale Gran Vinitaly 2018, come cantina dell’anno della guida 5StarWines the Book.

La Cantina in provincia di Potenza ha ottenuto la media punteggio più elevata con tre vini in almeno due tipologie diverse. A valutarla un panel di oltre 80 esperti da tutto il mondo tra Master of wine, Master of sommelier, sommelier, blogger e giornalisti del settore, guidati da Ian D’Agata, direttore scientifico di Vinitaly International Academy.

Insomma la Campania, e l’intero sud, si sono comportati in maniera più che importante e, tra sciascinoso, Tintore pre-fillossera, Fiano, Asprinio, Pepella, Pallagrello e tutti i vitigni autoctoni di cui la Campania è pregna, restiamo in attesa della prossima edizione che si terrà dal 7 al 10 aprile del 2019.

Un anno più vecchi, un anno più maturi.
Esattamente come il miglior vino, probabilmente come un buon vivere dove c’è un buon modo di bere.
23/4/2018
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