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Approfondimenti
Genitori, attenti a Minecraft !
di Giovanna D'Arbitrio
Secondo le aziende di video ricerche Newzoo e Octology, Minecraft è senz’altro il video gioco più popolare su YouTube soprattutto tra i ragazzi dai 7 anni in su: solo nel marzo 2015 ha fatto registrare più di 3.9 bilioni di views.

A quanto pare lo sviluppo di Minecraft è cominciato attorno al 10 Maggio 2009. La data ufficiale di rilascio di Minecraft è stata il 18 Novembre 2011 e in seguito il 15 Settembre 2014, la Mojang AB e tutti i suoi prodotti (incluso Minecraft) sono stati comprati dalla Microsoft.

Purtroppo molti genitori non hanno capito di cosa si tratti ed è quindi opportuno spiegarlo in breve: Minecraft è un gioco dove si scava (mine) e costruisce (craft) con diversi tipi di blocchi 3D, all’interno di un grande mondo di diversi terreni e habitat da esplorare, dove si va al lavoro, si scelgono materiali, si costruiscono utensili, si superano difficoltà. A seconda della modalità del gioco prescelte, si può lottare per la sopravvivenza contro fame, pericoli ed esseri malvagi.

Può essere giocato in modalità single o multiplayer insieme ad amici o genitori. Con Minecraft si possono costruire cose davvero complesse con differenti modalità di gioco: quella definita creative, dove si può esplorare e costruire, e la survival, nella quale bisogna combattere per sopravvivere agli attacchi di zombie e mostri, chiamati MOB.

Minecraft: Story Mode, per i più grandi offre invece story line cioè, personaggi e una trama per i ragazzi che preferiscono la narrazione. In tutto ci sono quattro livelli di difficoltà: pacifica, facile, normale, difficile. Minecraft viene utilizzato anche come strumento didattico per insegnare fisica, storia, chimica, inglese e geometria. È stata creata, infatti, una versione Education rivolta agli insegnanti allo scopo di rendere le lezioni più interattive.

Esistono numerosi tutorial on line, poiché il gioco può essere anche piuttosto difficile. Non tutti i video di YouTube, inoltre, sono adatti ai bambini più piccoli. Nella modalità di gioco estrema (hardcore mode) il gioco può essere davvero raccapricciante: la morte è sempre presente.

Bec Oakley ha fondato MineMum, un blog per aiutare i genitori in difficoltà ed ha affermato in un programma sulla BBC che “bisogna insegnare ai bambini ad usare Minecraft in modo costruttivo e non deleterio, riconoscendo il momento in cui si ha bisogno di una pausa e stabilendo utili regole per gestirlo”.

Da evidenziare che ci sono seri studi sugli effetti dei video game sul cervello dei ragazzi. Fin dai primi anni ’90 alcuni scienziati hanno messo in evidenza che i video game stimolano solo regioni del cervello che controllano visione e movimento e ne influenzano negativamente altre responsabili di comportamento, emozioni, apprendimento.

Studi specifici su Minecraft, come quelli illustrati da Jun Lee e Robert Pasin in un articolo su Quartz Magazine, mettono in guardia i genitori sulla presunta sollecitazione della creatività attribuita al gioco, poiché anche se “i ragazzi possono esplorare e costruire nuovi mondi con grande precisione, in realtà combinazioni, strumenti e materiali sono forniti in un programma in cui essi hanno solo il compito di completare le costruzioni con strutture sempre più complesse”. I ragazzi messi sotto osservazione, inoltre, hanno affermato di sentirsi tesi e nervosi dopo lunghe sessioni Minecraft.

Purtroppo è innegabile che tale gioco possa creare dipendenza: i ragazzi giocano per ore senza stancarsi. Di estrema importanza è dunque insegnare ad autoregolarsi con l’aiuto di un timer o un parental control.

Senza dubbio maggiore è il rischio di dipendenza per i bambini più fragili a livello psicologico, per quelli più tristi e insoddisfatti a causa di difficili situazioni familiari, scolastiche o comunque legate al background socio-culturale. In tal caso il gioco rappresenta una sorta di fuga dalla realtà, una compensazione dell’infelicità loro inflitta.

Concludendo, ci sono senz’altro sia lati positivi che negativi e quindi Minecraft va gestito con attenzione, poiché bambini e adolescenti videodipendenti possono restare inchiodati per ore ed ore davanti a computer, ipad o smartphone, completamente avulsi dalla realtà, totalmente dimentichi di compiti scolastici, doveri, bisogni primari o altre attività ludiche, sempre più lontani da contatti umani, giochi con gli amici nei parchi e passeggiate all’ aria aperta.

15/7/2018
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